martedì 7 aprile 2009

I segreti del Duomo di Pietrasanta


Il cinquecentesco campanile del Duomo di Pietrasanta (Lucca), parallelepipedo di solido laterizio alto oltre 30 metri, ha svelato due segreti più che sorprendenti.

Il primo è la canna interna, di forma insolitamente cilindrica, che ha le stesse misure della colonna Traiana che a Roma torreggia sui Fori Imperiali. Il secondo, invece, ha rivelato la paternità dell’opera architettonica.

Con ogni probabilità, infatti, si tratta di un progetto di Michelangelo, ideato con il preciso scopo di produrre, grazie alle campane, una stupefacente colonna sonora, il suono autentico di un’antica ed epica colonna di marmo. Di questa ipotesi affascinante, fin qui sconosciuta alla storia dell’arte, è sostenitore il professore Gabriele Morolli, ordinario di storia dell’architettura all’Università di Firenze e specialista dell’opera di Michelangelo Buonarroti, che nella mostra sul VII centenario del Cotto dell’Impruneta (aperta fino al 26 luglio 2009 nella cittadina di Impruneta alle porte di Firenze) anticipa con una serie di pannelli rivelatori i risultati di una recentissima ricerca sul campanile del Duomo condotta da un gruppo di studiosi in previsione di un’importante esposizione che Pietrasanta dedicherà a Michelangelo nel 2010.

"L’inedita struttura interna del campanile" ha spiegato Morolli "è scavata da una grandiosa scala a chiocciola autoportante, sempre in mattoni, che sale alla cella campanaria con tre avvitamenti e un centinaio di gradini".

Commissionato dalla Collegiata di S. Martino, l’edificio fu realizzato intorno al 1520 da Donato Benti, un collaboratore di Michelangelo che, tra il 1516 e il 1520, aveva soggiornato a lungo a Pietrasanta per seguire il nuovo bacino marmifero locale su incarico di Leone X (figlio di Lorenzo il Magnifico).

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